Fonzaso 1

Caratteristiche del percorso

Lunghezza: 8,05 km Dislivello positivo: 97 m Dislivello negativo: 97,5 m Durata: 2h – 2h30

Inquadramento

Ci troviamo in un’area aperta e pianeggiante del fondovalle dove il Torrente Cismon esce da strette gole rocciose dopo aver inciso il Primiero ed estende a ventaglio i suoi depositi giustapponendoli a quelli di altri emissari all’altezza di Arten e di Frassenè. Qui la valle per quanto ampia risulta bordata da severe montagne con pareti verticali alla base che sfumano in cenge e coperture boscose verso l’alto. L'ordito si è prestato a ospitare diverse attività agricole in diverse parti della valle ed ora il paesaggio riporta alcune tracce resistenti di quella che era la campagna bellunese quando veniva sfruttata e messa al centro degli interessi delle comunità. Fonzaso è un antico insediamento che rimane sul lato sinistro idrografico al di sotto delle pareti scoscese del versante meridionale del Monte Avena. Questo paese ha un carattere paesaggistico tutto suo fortemente condizionato da ampie porzioni di territorio pianeggianti, pur presentando considerevoli porzioni a carattere montano. I rilievi più importanti sono il Monte Roncon che si staglia in direzione del Massiccio del Grappa, l'Aurin con la sua strana forma a dorso di cetaceo derivata dall'azione di modellamento dei ghiacci dell'ultima glaciazione e che divide il territorio fonzasino dalla zona di Feltre e di Pedavena, oltre al già citato Monte Avena. Fonzaso si trova a quota 329 m sul livello del mare e conta cinque frazioni: Artèn, Agana, Frassenè, Pederoncon e Giaroni.

SINTESI DEI VALORI

In quest'area si testimoniano insediamenti molto antichi motivati dalla necessità di controllo dei punti strategici. Infatti, sulla cima del vicino Monte Aurin, da cui si gode di un'ampia visuale su Feltre e sulla bassa Valbelluna, sono stati ritrovati segni di una frequentazione d’altura riferibile ad un periodo compreso tra il Bronzo medio ed il Bronzo recente. Questa porzione di territorio ha dunque una lunga storia essendo sempre stata vissuta come un importante snodo tra le strade del Primiero, del Feltrino e della Valsugana. Durante il dominio della Serenissima questi luoghi rientrarono nella fascia di confine verso le terre asburgiche, un confine non lineare ma fatto di parti di territorio ampie capaci di definire una fascia transizionale di grande interesse e di non facile gestione. Molte generazioni di notabili famiglie di commercianti del legname si sono confrontate con questi spazi instaurando i loro interessi proprio a Fonzaso dove avveniva la raccolta di tutto il legname fluitato attraverso i torrenti Vanoi, Noana, Cismon e i cui bacini si estendono fra montagne ricche di foreste molto pregiate (Primiero, San Martino di Castrozza, Val Vanoi, Val Noana).
L'origine del toponimo Fonzaso è incerta, secondo alcune fonti popolari il nome deriverebbe da "fons axium" (fonte di legnami) dando sostanza alla storica vocazione dei luoghi di essere raccoglitori naturali del legname per fluitazione lungo il Torrente Cismon. Fonti gentilizie più erudite fanno risalire il nome di questo paese dal latino "fundius" (luogo di proprietà della tribù romana dei Fundius) suffragando l'ipotesi di un'origine romana del nucleo. A sostegno di questa versione alcuni riferiscono che attraverso il territorio fonzasino passasse infatti la "Via Paolina", ramo secondario commerciale della militare "Via Claudia Augusta Altinate".

Grandi quantitativi di legname venivano "governati" a Fonzaso e negli immediati dintorni, dove i tronchi venivano raggruppati, divisi e lavorati anche grazie alla presenza di una efficente rete di segherie e dove si smistava e si commerciavano le partite. Sul torrente e nelle immediate vicinanze in pratica non si trovano più tracce evidenti di questa fiorente attività che vide Fonzaso e il suo territorio protagonisti, ma complessivamente la zona risulta disseminata di palazzi e ville di una certa importanza che furono edificate dai numerosi e ricchi mercanti locali e stranieri. Altra particolarità di queste terre è data dalla coltivazione della vite e alla produzione vitivinicola che ha un'illustre storia e che anche oggi concede prodotti di nicchia di grande valore.

UN ACCESSO AL MONDO DEL NORD

Tra Feltre e il Primiero si sono giocati gli spostamenti del confine fra il mondo austroungarico, rivolto al continente, e il mondo italico in contatto con il Mediterraneo. Si tratta di terre contese, attraversate dagli eserciti e dai commerci. Nelle vicinanze esisteva una via di comunicazione con il mondo del nord, difficile e impervia ma altrettanto strategica e frequentata, la via di Schenèr.

Questa importante via di comunicazione saliva dalla città di Feltre attraverso i territori di Pedavena per raggiungere il Passo di Croce d’Aune e scendere nel sovramontino riaccostandosi al Torrente Cismon dove poi continuava “controcorrente” fra strette balze di roccia. Percorsa la forra si raggiungeva il Primiero. Verso nord si trasportavano merci di vario tipo (vino, panno feltrino, lino, cuoio, frutta, spade e coltelli, vasellame in terracotta e vetrerie varie, bestiame diretto al pascolo e molte altre cose) verso sud passavano invece soprattutto i minerali del ferro estratti fra le montagne. Il tutto utilizzando muli e cavalli e alla peggio portando i materiali sulla schiena (da qui forse il nome dato al tragitto). Fonzaso rispetto a questa antica via di passaggio aveva un ruolo di raccordo, sia perché da qui ne partiva una variante che seguiva il Torrente Cismon, sia perché esisteva una scorciatoia che dal paese saliva direttamente sul fianco della montagna ad intercettare la via di Schenèr nel sovramontino. Questo tragitto permetteva un raccorciamento di molte ore inserendo un luogo strategico in più sulla storica direttrice verso l'impero asburgico ed il mondo del nord.

Un carattere ben definito

La storia vide Fonzaso al centro di importanti attività legate al commercio del legname, alla produzione del vino e del gelso. L’allungamento della valle e la sua direzione permettono un soleggiamento congeniale fino a sera con il mantenimento ottimale dell’umidità dell’aria durante il mattino. Anche il terreno è frutto di favorevoli alchimie essendo derivato dell'evoluzione di un luogo di convergenza, durante la glaciazione würmiana, fra le lingue glaciali del Ghiacciaio del Cismon e del Ghiacciaio del Piave che qui si incontravano. Oggigiorno la convergenza è data dalle acque che trasportano quanto è possibile attingere dalle rocce incise lungo gli ampi bacini posti a monte e caratterizzati da litologie diverse, le più varie, rappresentative della serie paleozoica e mesozoica delle Dolomiti. Non mancano i versanti acclivi per lo più costituiti da ghiaioni calcarei che si appoggiano alla base delle pareti dei monti e che bordano la campagna di Fonzaso. Il risultante mosaico vede una grande varietà di suoli esposti in modo differenziale e con chimismi particolari capaci di offrire spazi di specializzazione, soprattutto in ambito vitivinicolo. Qui resiste infatti la varietà d'uva Pavana, una vite storica ed autoctona dalla cui cura e lavorazione si producono vini apprezzatissimi, unici nel panorama nazionale e internazionale.