Itinerario Casere Prà 1

Caratteristiche del percorso

Lunghezza: 4,44 km Dislivello positivo: 639 m Dislivello negativo: 76 m Durata: 1h30’ – 2h

Inquadramento

Ci troviamo lungo il versante occidentale del Monte Vallina (1067 m) che degrada ripido verso il tratto in cui il Fiume Piave, stringendo il suo alveo, vira deciso a destra, separando i centri di Quero e di Vas. Al limite degli abitati, a bassa quota, rimangono coltivazioni di alberi da frutto che cedono rapidamente spazio al bosco di latifoglie, diffuso lungo tutto il pendio. Presso le contropendenze naturali a mezza costa sono chiari i segni della presenza antropica, dalle casere ai resti di importanti coltivazioni di frutteti e in particolare gli spazi concessi alla cura del castagno. Dalle quote più elevate fino alla base dei pendii, la vegetazione si sta appropriando di luoghi un tempo brulli e destinati al pascolo del bestiame o allo sfalcio. Il percorso da Vas sale verso Casere Prà (768 m) snodandosi comodamente lungo una strada silvo-pastorale per lunghi tratti sterrata. Presso località La Masiera si respira un antico contesto rurale con tratti tipici riferibili alla vita contadina della collina prealpina. Da qui si gode di una bella panoramica verso Quero e il corrispondente tratto montuoso terminale della Valle del Piave. Salendo di quota, il panorama diventa più ampio permettendo uno sguardo verso sud e verso la pianura veneta. Dall’alto si intuisce anche come il rilievo in cui ci troviamo sia di fatto collegato al Monte Cesen. A Casere Prà è possibile completare l’immersione nel paesaggio attraverso la degustazione dei genuini prodotti dell’azienda agricola locale, associando il gusto all’esperienza. Durante la pausa ci si può informare dal gestore su come raggiungere i vicini resti di una trincea tedesca della Prima Guerra Mondiale.

Sintesi dei valori

I luoghi attraversati hanno la peculiarità di rappresentare e descrivere un territorio appartenente alla prima montagna veneta, leggermente interno, racchiuso fra le sponde della valle scavata dal Piave. Un luogo che vede la fine dei rilievi prealpini con le ultime alture boscose affacciate sulla pianura. Il paesaggio qui riporta tracce di un tempo passato lasciate nei secoli dalle attività tipiche della bassa e media montagna riscontrabili a partire dal paese di Vas fino alle cime e alle selle un tempo prative. Non solo le tracce del passato ma anche quelle dei tempi moderni sono ben rappresentate, basti pensare alla presenza di numerosi ruderi ed opere ormai abbandonate o restaurate sconvolgendone l'uso originario. Trovarsi nella fascia di transizione fra pianura e montagna concede di osservare da vicino come nello svolgersi del tempo questa parte di Veneto sia passata all'improvviso da un'economia rurale diffusa e sostenibile ad un'economia moderna che ha diffuso infrastrutture, nuove abitazioni, colture industriali e capannoni presenti in alcune aree quasi senza interruzioni. Questo processo legato all'impostarsi del "miracolo" economico del nord-est ha sostituito i valori e gli stili di un tempo con modelli che hanno portato benessere e, contemporaneamente, l'abbandono della montagna. Nella modernità si frequenta la montagna solo in certi periodi dell’anno privilegiando le mete più blasonate per motivi turistici. I luoghi in cui ci troviamo sono Luoghi della Memoria dove è possibile cogliere quanto grande sia stato il tributo richiesto alla montagna nello sviluppo del modello produttivo veneto.

LISTEN Paesaggio sonoro: il suono del lavoro della terra:


La panoramica dal punto di arrivo del sentiero include verso sud la pianura veneta e le fasce collinari prealpine. Salendo in quota si intravedono le colline asolane. La zona dove ci troviamo incarna la transizione paesaggistica fra montagna e pianura. Da questo luogo si può leggere la struttura delle montagne prealpine che si svela grazie all’incisione operata dal Fiume Piave che poi, poco oltre, uscendo all’improvviso dai rilievi, trova quiete nella pianura. Siamo in uno dei luoghi della provincia di Belluno più vicino al Patrimonio Mondiale "Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene". Luoghi inseriti nella lista dell’UNESCO nel 2019 come paesaggio culturale di valore universale. Inoltre il massiccio del Grappa, incluse le colline asolane e il Monte Tomatico, è prossimo a diventare MaB UNESCO (Riserva dell’Uomo e della Biosfera). Infine, il letto del fiume Piave contiene molte zone che fanno parte della Rete Natura 2000 (aree di interesse comunitario per motivi ecologici e ambientali).

Cosa resiste qui

Resistono le prospettive allargate su dimensioni paesaggistiche molto diverse fra loro, resistono le tracce delle attività rurali del passato, resiste la Memoria della I° guerra mondiale con le tracce dei trinceramenti tedeschi, qui realizzati vista la vicinanza in linea d’aria del Monte Grappa e quindi di uno dei fronti più strategici e combattuti del conflitto, dove trovarono la morte migliaia di soldati italiani e stranieri.