Pedavena 1

Caratteristiche del percorso

Lunghezza: 3,12 km Dislivello positivo: 65,4 m Dislivello negativo: 65,9 m Durata: 1h; 1h:30’

Inquadramento

Ci troviamo a Pedavena, sul fianco destro della Valbelluna, ai piedi del Monte Avena (1454 m) e allo sbocco della Val di Lamen che scende dalle Vette Feltrine ospitando l’alveo e i flutti del Torrente Colmeda. La fascia di territorio pedemontano che scende dalle Vette Feltrine verso Feltre è contornata da un paesaggio collinare interrotto da ampi ripiani soleggiati a volte poco pendenti in cui si alternano boschi e campi coltivati. Sullo sfondo si stagliano le montagne del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi; la bellezza del territorio ha condotto nel passato l’aristocrazia feltrina a farne sede di ville e case padronali. La conca feltrina è modellata in una blanda piega con concavità verso l’alto (sinclinale) che si estende dalla base delle Vette Feltrine includendo, a Sud, parte delle Prealpi Venete. Questa struttura ospita rocce cretaciche e terziarie ed è limitata a Nord da una grossa faglia alpina (Linea di Belluno).

A monte, un'altra importante piega, questa volta anticlinalica (con convessità verso l’alto), caratterizza il versante meridionale del complesso delle Vette Feltrine: trattasi della anticlinale detta “del Coppolo-Pelf”. Queste importanti strutture definiscono il sorgere improvviso delle Vette Feltrine dalla Valbelluna. Le Vette come il resto delle montagne che caratterizzano i versanti della valle in direzione di Belluno, risultano dunque rilievi duri da salire, con rocce che si verticalizzano in poco spazio, si piegano e poi, originano altopiani posti fra i 1700 e i 2000 metri, dove affiorano rocce con stratificazione circa piano parallela. A causa di questa forte deformazione le rocce che stanno sulle cime (Maiolica e Scaglia Rossa) sono le stesse che troviamo nelle fasce pedemontane più in basso. Di seguito un profilo semplificato della struttura delle Vette Feltrine.

Il sentiero sale verso nord seguendo l’andamento del Torrente Colmeda fino a raggiungere quasi la confluenza del Torrente Porcilla. Di qui si devia verso ovest, intersecando la bellissima Villa Pasole-Berton, per ridiscendere in direzione della Birreria Pedavena.

SINTESI DEI VALORI

Lo sviluppo del territorio si è retto sull’utilizzo delle risorse naturali e degli spazi concessi dalla struttura del versante, dapprima sulla raccolta e la lavorazione del legname e sull’allevamento, successivamente, da fine Ottocento, sulla qualità e sull'abbondanza dell’acqua che ha permesso lo sviluppo di una centrale idroelettrica (valle di Faont) e di un importante centro di produzione della birra (fra i primi in Italia).

Il territorio di Pedavena, grazie alla posizione dominante ai piedi delle Vette Feltrine, alla vicinanza alla Città di Feltre ed alla sua esposizione, è costellato da numerose ricche residenze costruite tra il Seicento e il Settecento dalle famiglie feltrine che trasformarono questi luoghi in centri mondani e culturali della nobiltà locale e veneta. Fra le più importanti Villa Pasole-Berton, eretta da un'influente famiglia nel Seicento con forme grandiose e un parco meraviglioso.

Molte altre le ville del territorio sono degne di nota, tra cui, a Facén e dintorni, Villa Altore e Villa Marsiai che furono costruite tra XVII e XVIII secolo.

LA BIRRERIA

Il 17 febbraio 1897 nasceva la Fabbrica della Birra di Pedavena, un luogo di produzione d'eccellenza diventato nel tempo simbolo del territorio e protagonista della cultura del luogo, dove convivono antico e moderno, tradizione e tecnologia. L'eccellenza di cui sopra si è raggiunta grazie a più generazioni di capaci imprenditori (appartenenti alla famiglia Luciani) e all’esperienza dei birrai che vennero formati nella migliore tradizione in quella che può essere considerata una scuola oltre che una fabbrica. La Birreria di Pedavena è stata fondata dalla famiglia Luciani ed è stata una realtà di assoluta innovazione nel campo della produzione di birra a livello nazionale e internazionale per molte decadi. Le più svariate vicende storiche, comprese le due guerre mondiali, introdussero momenti di difficoltà ma non riuscirono a interrompere questo percorso industriale che ancora oggi procede.

La fabbrica dopo l'abbandono della famiglia Luciani, venne acquisita da un grosso gruppo straniero nel 1974 che la modernizzò, aprendo ad una distribuzione mondiale del prodotto ma oscurando il marchio originario. Ci fu poi l'improvvisa dichiarazione di voler chiudere lo stabilimento. Grazie alla caparbietà degli operai e alla manifestazione di interesse di un gruppo italiano, la fabbrica riprese la sua attività ed oggi è una realtà emergente che fonda la sua forza sulla rinascita del suo antico marchio in una visione aziendale molto inclusiva, rispettosa della tradizione ed orientata ad una produzione di qualità. A Pedavena non c'è solo la fabbrica della birra ma, incredibilmente, trova spazio anche BIRRERIA PIU' GRANDE D'ITALIA. Un luogo magico e pieno di storia che in un solo anno serve più di 3.000.000 (6.000 ettolitri) di birre piccole all'interno delle sue bellissime sale affrescate.

LEGGENDE DOLOMITICHE

Il Salone del Giardino d'Inverno della birreria presenta su una grande parete un affresco del noto artista Walter Rasentera che raffigura la saga del Regno di Fanes tratta dalle leggende dolomitiche raccolte da Karl Felix Wolff e confluite nel volume "I Monti Pallidi". Questa raccolta rappresenta un’operazione di recupero e salvaguardia di un patrimonio narrativo unico che è parte fondamentale dell’estetica del paesaggio dolomitico. L’opera pittorica di Rasentera sposta nel campo del visivo quanto prima poteva essere "solo" immaginato a partire dagli scritti. L’estetica di un paesaggio è data proprio dal frutto della creatività e delle emozioni scaturite da chi lo ha vissuto diventando protagonista di descrizioni e narrazioni di grande levatura. Il potere estetico delle Dolomiti prende corpo anche grazie all'opera di Rasentera che entrando in birreria avremo modo di ammirare, magari gustando un'ottima birra.